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Assicurazione moto, ANCMA: chiesto un tavolo per la riforma del CARD

Con l’approvazione da parte della Camera del ddl Concorrenza, richiesto da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) un tavolo per la riforma del CARD, Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto. Nonostante il parere dell’associazione, il provvedimento ha reso operativa l’estensione del meccanismo CARD, a cui oggi aderiscono le imprese assicurative italiane, anche a quelle operanti in Italia con sede legale in altre realtà europee.

 

La richiesta

Il risarcimento diretto CARD, risalente al 2007, prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall’assicurazione del responsabile del sinistro, bensì dalla propria. Questa otterrà successivamente un rimborso forfettario dall’assicurazione del conducente che ha causato l’impatto. Un meccanismo che ha fornito nel tempo effetti positivi sui premi assicurativi e sui tempi del risarcimento nel settore auto. Però, come sottolineato da uno studio commissionato da ANCMA all’Università LUISS e dell’andamento del mercato assicurativo, la convenzione CARD produce effetti distorsivi sulle polizze per le due ruote, in quanto la rigidità del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici, che presentano anche un elevato tasso di danni alla persona, come ricordato nel comunicato diffuso. 
Si pone l’accento su: “il notevole aumento dei premi a cui andranno incontro gli oltre 500mila motociclisti assicurati fuori dalla procedura CARD. Ma anche i motociclisti assicurati nel CARD già oggi pagano alcuni “oneri di sistema” che pesano per circa il 30% sul premio assicurativo. Questa prospettiva – come riportato in un comunicato stampa diffuso da ANCMA – rende necessaria un’azione di riforma del CARD stesso come recentemente dichiarato anche dallo stesso presidente dell’IVASS Luigi Signorini”

Foto: Confindustria ANCMA

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