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Addio MotoGP: Suzuki lascia

Suzuki addio per almeno due anni. La stagione 2012 della MotoGP perde uno dei protagonisti. L’azienda giapponese lo ha messo nero su bianco: sospesa “temporaneamente” la partecipazione al campionato del mondo. Il motivo? Ufficialmente ce ne sono almeno due. La “grave crisi economica” che ha portato al deprezzamento dello yen e alla riduzione delle vendite, e i “drammatici disastri naturali” che si sono abbattuti sul Giappone. Il più rilevante è stata l’accoppiata terremoto-tsunami che si è abbattuta sulle coste del Sol Levante provocando guasti e disfunzioni alla centrale nucleare di Fukushima.
I più attenti osservatori avranno colto già da tempo i primi segnali di difficoltà: l’abbandono di Alvaro Bautista (ora con Gresini), i tanti silenzi, il dimezzamento del numero delle moto, gli abiti da collaudatore Aprilia indossati da Randy De Puniet (ora alla ricerca di un nuovo team), l’abbandono del motore da 1000cc e il contestuale mantenimento di quello da 800cc .
Tuttavia quello della società di Osamu Suzuki e Hiroshi Tsuda non è un allontanamento definitivo delle corse. L’obiettivo è tornare in pista nel 2014 con “un nuovo competitivo prototipo per la massima categoria”. Il sogno è di riportare a casa quel titolo mondiale conquistato 11 anni fa da Kenny Roberts jr. La scuderia orientale sarà regolarmente presente nelle altre categorie. Non solo, ma Suzuki continuerà a “offrire il proprio supporto nelle gare su strada utilizzando moto di serie, ottenendo così l’omologazione FIM e la collaborazione con i suoi distributori di kit di sviluppo e componenti”.
Insomma, allo stato le moto ufficiali per la prossima stagione sono 12, equamente distribuite fra Ducati, Honda e Yamaha.

Redazione:
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