Harley-Davidson Street Rod 750, entry level a chi?! [PROVA SU STRADA]

Piccola per cilindrata e prezzo, ma non per contenuti

Harley-Davidson Street Rod 750 - Guadagna quasi il 20% di potenza rispetto alla Street “standard”, oltre a nuove geometrie e cerchi da 17’. Non le mancano nemmeno il doppio freno a disco anteriore ed una estetica destinata a catturare gli sguardi

Tre anni fa, quando debuttò la Street, in molti l’hanno vista come la H-D economica, destinata a prendere quote di mercato in Paesi i cui numeri si stanno facendo sempre più importanti, ma di fondo è stata additata come un prodotto poco interessante per il vecchio continente, tanto che la 500 da noi nemmeno viene importata. Poi però, timidamente prima, ora in modo più deciso con il suo allestimento “Rod”, la Street si è fatta largo e oggi, soprattutto dopo averla provata, dobbiamo ammettere che ha una sua dignità e che è di fatto un tassello importante nella gamma di Harley-Davidson. Le novità sono tante e toccano tutti gli aspetti, dal motore alla ciclistica, dal suo look alla qualità generale. Andiamo a scoprirla nella nostra prova su strada.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★☆ 

Stile Dark Custom e maggiore attenzione ai dettagli
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Una nuova moto con l’aspetto della Street che conoscevamo, così la potremmo definire. Ad un occhio poco attento è infatti sempre lei, ma bastano pochi secondi per riconoscere il grosso lavoro che è stato fatto, in tutte le direzioni. Del motore avremo modo di parlarne, esteticamente lo si riconosce soprattutto dal lato destro, dove un filtro aria sportivo ne rende l’aspetto più sportivo. Della ciclistica e delle relative grandi novità tecniche, si ha invece evidenza fin da subito.

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Quote diverse per telaio e forcella, due nuovi ammortizzatori posteriori (colorati e non più cromati) che dispongono di un serbatoio esterno, il manubrio dritto drag-bar e molti altri dettagli che la rendono più aggressiva, senza dimenticare la ruota posteriore che passa da 15 a 17”. In generale le finiture sono più curate e la Street Rod non passa certo inosservata, come si vorrebbe da qualsiasi H-D che si rispetti. Ben rifinita la comoda sella, mentre sale di poco la sua altezza da terra, anche per la differente posizione di guida. Sono stati modificati anche il cupolino ed il faro posteriore, mentre la ruota anteriore sfoggia un doppio disco ed una forcella che perde i soffietti e guadagna una impostazione up-side-down. Anche gli specchietti sono stati sostituiti, non sono più dei tradizionali e semplici specchi, ma un elemento di stile, fissato all’estremità del manubrio e possono essere collocati sia sopra che sotto le manopole (in questo caso occorre invertirli tra di loro).

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Se qualcuno dei puristi del brand americano potrebbe storcere il naso, dobbiamo subito spazzare il campo dai dubbi, la Street Rod è una H-D vera, con dettagli degni dei modelli più blasonati e con un heritage radicato in decenni di storia. Non mancano nemmeno pneumatici marchiati Harley-Davidson, in questo caso prodotti dalla Michelin, sono degli Scorcher 21, mentre nulla è lasciato al caso. Ben rifiniti e studiati i tubi ed i cavi elettrici, molto d’effetto la verniciatura ed anche la forma del panciuto serbatoio, rigorosamente con tappo cromato asimmetricamente posto sul lato destro.

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Ben celato tra i tubi del telaio il radiatore, stretto e lungo, che raffredda il V2 con distribuzione a 4 valvole, che oltre che nella tecnica, influisce sulla estetica della moto, mantenendo per quanto possibile uno stile H-D.

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Classicissimo lo strumento circolare, con il grosso tachimetro, le spie indispensabili ed un piccolo display che mostra gli altri dati, tra cui non mancano un contagiri digitale, abbinato alla marcia inserita, che dopo un “giro” tra le altre informazioni è finita per essere l’impostazione di default da noi utilizzata.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★☆ 

Su potenza e coppia, con loro anche il piacere di guida
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Al centro dell’attenzione anche il propulsore, perché l’High Output V-Twin Revolution X™ da 750 cc fa segnare un +18% per la sua potenza massima, oltre che un +8% di coppia, sempre rispetto alla Street 750 “standard”. È studiato per dare il meglio di sé tra i 4.000 (regime di coppia massima) ed i 5.000 giri, ma prestazioni ed allungo sono di tutto rispetto. Considerando che i suoi circa 70 cavalli lo allineano al dato di un propulsore H-D 1.200, siamo quindi ben oltre ad una 883, che si piazza sopra in quanto a listino, rispetto alla “piccola” di casa.

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Erogati a 8.750 giri, i suoi 70 cavalli danno una gran bella spinta e fanno della Street Rod una moto grintosa più del previsto, con un sound da Harley, anche se lo scarico originale gli taglia un po’ la voce, come di consueto. I meriti di tanta brillantezza, ma anche di una schiena importante ed in generale di una erogazione fluida e piacevole, vengono dalla distribuzione a 4 valvole per cilindro e dal raffreddamento a liquido del bicilindrico a V di 60°, a cui sono stati affiancati ora interventi volti ad incrementare ulteriormente le prestazioni.

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Oltre ad essere conforme alle direttive Euro 4, trovano posto dei nuovi alberi a camme, dal profilo più spinto e testate che garantiscono un miglior flusso d’aspirazione. Si sposta in alto la zona rossa, con il limitatore che interviene solamente ad 9.000 giri, rispetto agli 8.000 della Street, mentre il rapporto di compressione è stato aumentato dal precedente 11.0:1 all’attuale 12.0:1. Mathew Weber, Chief Engineer di Harley-Davidson , ha dichiarato che la volontà era quella di regalare alla “Rod” uno chassis aggressivo, con nuove ciclistica e posizione di guida, oltre che un motore più performante, imprescindibile per regalare a questa moto un carattere sportivo.

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Alla guida gli effetti della cura si sentono eccome, la piccola H-D non sembra affatto piccola, anzi, ha grinta da vendere quando si osa con la manetta, ma mantiene il rinomato carattere Harley quando si una il gas in modo più educato, con la capacità di riprendere ottimamente anche dai regimi più contenuti. Il nuovo filtro dell’aria, in stile scoop, risalta il sound di scarico, mentre il cambio a 6 marce fa bene il suo lavoro, abbinato ad una frizione morbida, anche se prima di servoassistenza. Le vibrazioni? Su un’Harley se mancassero sarebbe un problema, ma sono contenute e concentrate poco sopra il regime di coppia massima, intorno ai 5.000 giri, poi vanno a svanire.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★☆ 

Tante migliorie, ma attenti all’altezza di chi siede in sella
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Partiamo dalla forcella, perché oltre ad essere stata rimpiazzata da una “up-side-down” da 43 mm, ha ora una inclinazione diversa ed una impostazione dedica alla “Rod”. Il suo angolo di inclinazione passa da 32° a 27°, una differenza corposa, a tutto vantaggio della reattività e di una guida più dinamica. Nella medesima direzione vanno le modifiche che hanno portato l’angolo di piega massima a salire copiosamente, passando da 28,5° agli attuali 40,2° a sinistra e 37,3° a destra. La posizione in sella è quindi tutta nuova, complici anche il manubrio dritto e la seduta che sale a quota 765 mm da terra.

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Il posteriore da 17” regala un feeling decisamente migliore, mentre a rendere maneggevoli i 238 kg in ordine di marcia, ci pensano anche le gomme radiali, Michelin Scorcher 21, in misura 120/70 per la ruota anteriore e 160/60 per quella posteriore. Doppio disco anteriore da 300 mm per l’impianto frenante e nuovi ammortizzatori posteriori, ora dotati di un serbatoio esterno per aumentare la capacità dell’olio dalla corsa aumentata fino a 117 mm, completano il quadro. Saliti in sella notiamo subito una posizione di guida particolare, molto raccolta, che ci incuriosisce soprattutto nell’ottica comfort, ma solo dopo parecchi chilometri potremo dare il nostro personale verdetto.

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Per il resto la Street Rod appare facile e maneggevole, anche nella guida cittadina. Ci spostiamo poi su una strada a scorrimento veloce, dove da un lato offre una discreta protezione ed una posizione comoda per il busto, dall’altro iniziano i nostri dubbi relativamente alla poca distanza tra pedane e sella. Nelle curve le pedane alte regalano molta più luce ed arrivare a grattarle diventa ben meno facile. Ci si riesce comunque, perché la Stret Rod scende bene in piega ed invoglia ad osare, con una sportività quasi inattesa. Si governa bene grazie al largo manubrio ed è stabile anche alzando l’andatura. I difetti emergono, almeno a nostro avviso, da una pompa freno anteriore che rende la staccata un po’ spugnosa quando si chiede all’impianto il massimo, mentre l’ABS svolge bene il suo lavoro e non è mai invasivo.

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Il vero, ma a dire il vero anche unico grosso difetto di questa moto, è rappresentato dalla posizione di guida molto raccolta. Parliamo di un qualcosa di molto soggettivo, legato soprattutto all’altezza di chi la guida, ma sopra a quota 1.75 m, le ginocchia sono piegate come su una moto sportiva, ma soprattutto, le pedane alte costringono ad un angolo busto / femore molto stretto. Il dettaglio peggiore è legato al piede destro, dato che la presenza della marmitta non permette nemmeno di abbassare il tallone che è appoggiato proprio ad un supporto sulla parte superiore dello scarico, dettaglio che rendere poi un po’ scomodo l’uso del freno posteriore. Peccato, perché la Street Rod per il resto è molto piacevole da guidare, in ogni contesto. Il suggerimento, se siete interessati all’acquisto, è di provarla, per verificare di “starci comodi”, oppure di valutare un intervento che risolva il problema, onde evitare di cercare il modo di allungare la gamba destra per rimediare ad una posizione così sacrificata.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Si parte da 8.700 euro, come sempre ampio spazio per la personalizzazione
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Dai 7.450 euro della Street, si sale a quota 8.700 per la “Rod”, che però si differenzia non poco, dato che adotta la versione High Output del propulsore Revolution X, con il 20% circa in potenza in più, ma anche il doppio disco freno anteriore e raffinate soluzioni estetiche ed in ambito ciclistica. Tra l’altro di serie offre lo Smart Security System, con chiave in grado di comunicare con la centralina, oltre che il bloccasterzo integrato nel blocchetto di accensione. La Street Rod è disponibile in tre colorazioni: Vivid Black, Charcoal Denim ed l’affascinante Olive Gold dell’esemplare da noi provato.

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Quanto agli accessori, come da tradizione H-D, l’elenco di ricambi originali è corposo e permette di rendere la propria moto un pezzo unico. Si va da schienali, selle e borse votate al comfort ed all’uso turistico, ad altri più legati all’estetica, come numerosi particolari cromati o dal ricercato aspetto. Si può anche montare il faro anteriore a LED, ma non mancano scarichi sportivi e quasi tutto quello a cui potete pensare o che desideriate montare sulla Street Rod. I consumi? Noi abbiamo rilevato un valore medio di circa 20 Km/l, con uno stile di guida decisamente dinamico, perché abbiamo voluto goderci tutta la grinta del propulsore in versione High Output, mentre la casa dichiara un valore in ciclo combinato di 4.3 l/100 km, quindi nemmeno troppo lontano.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Look curato, prestazioni del motore, finiture
Non ci piace:
Frenata spugnosa, posizione scomoda per stature sopra ad 1.75

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Harley-Davidson Street Rod 750: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★☆ 
Maneggevolezza:★★★★☆ 
Cambio e trasmissione:★★★★☆ 
Frenata:★★★½☆ 
Sospensioni:★★★★☆ 
Guida:★★★★☆ 
Comfort pilota:★★★½☆ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★☆ 
Consumi:★★★★☆ 

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Abbigliamento del tester:
Guanti: Dainese Blackjack
Giacca: Dainese Bryan Leather Jacket
Pantaloni: Dainese Bonneville Regular
Scarpe: Dainese Street Rocker D-WP
Casco: Agv K-5 Jet

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